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venerdì 27 giugno 2008

Le luci della Centrale Elettrica

L'altra sera ero costretto a guardare MTV in preda ad una crisi di astinenza da internet (connessine down). Alla fine di questo video

vedo scritto: Gianluca Grignani, titolo canzone ..., album ... , regista ... etc...Ho pensato: "Ammazza che cambiamento Grignani! Non sembra neanche più lui, assomiglia più ai Marta sui Tubi o a Moltheni! Sto pezzo è veramente notevole. Testo eccezionale, bravo! Ritiro tutto quello che ho sempre detto su di lui". Poi con altrettanto supore ho scoperto che i sottotitoli di MTV erano "bloccati" e i video che passavano, tutti, avevano sempre come autore il povero Gianluca Grignani. E' un ariete (tre giorni prima di me, setteaprilesettantadue), ma non possiamo aspettarci così tanto da lui, no?
"Le luci della Centrale Elettrica", questo il nome, non del gruppo, ma della ona-man-band è veramente una bellissima scoperta nell'infimo panorama musicale italiano. Se volessimo fare un'analogia con un altro autore, quella più azzeccata sarebbe quella con Rino Gaetano: non a caso l'ultima canzone ("Nei garage a Milano nord") del suo primo ed ancora unico album ("Canzoni da spiaggia deturpata") viene proprio citato letteralmente. La stessa di forza di Rino Gaetano, ma una forza non più generate della speranza di migliorare le cose (il positivo del sessantotto), ma della disperazione (degli anni zero); senza ironia, senza nemici da combattere perché tutto è già finito.
Anche perché Rino si sarebbe sconvolto pure lui oggi.
Anche lui arruolato nell'esercito del SERT.
Almeno lui sapeva contro chi combattere ("Gianni Brera, Bearzot, gli Agnelli, Cazzaniga, tutti i Pirelli...").
Almeno lui non è stato disinnescato così come la nostra generazione.
Fa piacere però che qualche coscienza ogni tanto ancora si muove.

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