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lunedì 2 giugno 2008

Flatus vocis

Secondo alcuni, i concetti universali, le idee, non esistono nel mondo reale se non in quanto "flatus vocis" ovvero come semplice suoni emessi dalla voce di chi li pronuncia. Nessuna corrispondenza uno a uno col reale. In altre parole non esiste l'umanità ma Gianni, Mario, Pinco, Pallino, etc... Mario e Pallino sono solo due gocce d'acqua, due elementi rispetto a tutto lo sterminato insieme di individui singoli.
Applichiamo questo concetto ai nostri telegiornali:
notizia 1: "Un extracomunitario di origine marocchina, A.B., con regolare permesso di soggiorno, stupra a Roma una donna mentre etc.."
notizia immediatamente successiva alla 1: "E anche a Torino un extracomunitario questa volta senegalese, C.D. , aggredisce una signora in pieno centro etc..."
Il meccanismo di deduzione comune ci porta a pensare: "Tutti gli extracomunitari commettono delitti nel nostro paese".
La analizzando realtà invece si può affermare soltanto che solo due extracomunitari hanno commesso dei delitti. Inoltre, a ben vedere, potremmo anche affermare che l'extracomunitario non esiste in sé e per sé, ma che esistono gli individui A.B. e C.D., con i loro problemi, le loro difficoltà, le loro debolezze.
E così per tutte le notizie che vengono date in successione: "Cade aereo E..., incidente aereo F...", "terremoto in G... un'altra scossa di terremoto è stata avvertita in H..."
La successione di due eventi non può e non deve implicare mai una deduzione o una conseguenza terza che valga in assoluto.
A questo punto mi chiedo: non sarà che queste successioni di notizie siano volute per indurci, complice la nostra deduzione inconscia, a pensare in un certo modo?

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